questa mattina ho accompagnato mio padre, arzillo novantenne, a pranzo da suo cognato, mio zio, giovanotto ultraottantenne, nonchè famoso cacciatore di pelo...
cacciatore di pelo, non quello che può far venire in mente detto così, ma sterminatore di lepri e conigli selvatici, notoriamente ricoperti di pelo...
siamo arrivati dallo zio in tarda mattinata, e dopo i doverosi saluti e baci anche alla zia, gli dico che ho portato il fucile ad aria compressa e vado a fare qualche tiro nell'orto, assicurandogli che non sparerò alle zucchine, ne alle melanzane, ne ai pomodori o ad altre verdure presenti, ma mi metterò nel viottolo che costeggia l'orto...
che poi sono le stesse cose che gli zii mi dicevano quando ancora dodicenne, iniziavo a tirare con l'arco nel loro terreno...
prendo dalla macchina la hw30 con la sua diottra ormai fissa, vado in fondo all'orto, sistemo il porta bersagli con il cartellino da C10, mi allontano di 10 passi da un metro, e mi trovo lì padre e zio, che la zia ha mandato a giocare fuori mentre prepara il pranzo...
con i due spettatori accanto faccio una rosata da 5 tiri e vado a sostituire il cartellino riportando indietro quello utilizzato
padre – bravo, se vede che sei er mi fijo, io ero puntatore scelto... si riferisce ai suoi trascorsi giovanili nella marina militare, con le batterie contraeree...
zio – si dai bravo, ma certo che a sta' distanza è come se io pijavo le lepri mettennoje la doppietta sula capoccia...
inutile spiegargli che la diottra ed il tunnel sono calibrati per i 10 metri col bersaglio da 3 cm, quindi per non sentire i loro sfottò, mi allontano di altri 5 passi, e provo a tirare a 15 metri...
azz... come si vede piccola la moneta rispetto all'anello del mirino...
comunque cerco di stabilizzare bene la posizione imbracciata da C10 e faccio una rosata a 15 metri...
padre – che fai basta che te allunghi un po' e nun ce coji più...
zio – o vedi, si t'allontani artri 5 metri nun coji manco er cartoncino...
mi allontano di altri 5 passi e guardo nella diottra,
già non ci vedo di mio, ma a 20 metri la moneta è diventata un pallino minuscolo, e l'anello del tunnel è più grande del cartellino...
dovrei lasciare perdere, ma un po' la sfida, un po' la mia curiosità...
regolo a l'alzo della diottra di 5 clic (a caso) e provo, faccio un paio di cartellini.
padre – si sparavo così, invece de pijà la manichetta, buttavo giu l'aeroplano che la trainava...
fortuna che finalmente la zia ha chiamato, il pranzo è pronto, e mentre riponevo in macchina carabina e porta bersagli, hanno smesso di sfottermi, esibendosi in un veloce rientro in casa per mangiare...
insomma, mi sono sentito come Pinocchio messo in mezzo dal gatto e la volpe, ma so' parenti, quelli c'hai e quelli te tieni...
però devo anche dire che zia cucina sempre bene, ed il suo coniglio alla cacciatora, merita anche la pazienza di sopportare i due vecchiacci, che gli voglio troppo bene...
Gran bel racconto, bravo
..... non poteva essere altrimenti!
anche per i cartellini, tutti, nessuno escluso. Me li posso immaginare i tuoi Baldi Vecchietti, che ti guardano ed esprimono i loro pareri, è come se ci fossi anch'io li da te a godermi tutta la scena. Come narratore poi, sei veramente fantastico, bravissimo 
