Riproduzioni cruscotti di auto e moto d'epoca

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Re: Riproduzioni cruscotti di auto e moto d'epoca

#513 Messaggio da Crosman »

Ecco il volante praticamente finito (ancora da dare il lucido nero nei punti un pò sbiaditi) , al massimo potrei cambiare le viti con un tipo più "sofisticato" ma al momento queste fanno il loro sporco lavoro in modo accettabile. :grin:

Il pulsante del claxon è nato dall'interno di una grossa manopola cannibalizzata da quella che una volta era la nostra lavatrice.

la parte esterna invece deriva da un grosso "devio" di origine industriale, recuperato da un quadro di una centrale dismessa insieme a un bancale di altre masserizie che venivano gettate via, e poi lavorato per adattarsi alla parte interna

le viti sono forniture per mobili, il mozzo invece l'ho tornito lavorando...no, non ve lo dico perchè ridereste troppo :laugh: :laugh:

il tubo del piantone di sterzo ha una origine altrettanto umile, all'insegna del "non si butta via nulla"
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Re: Riproduzioni cruscotti di auto e moto d'epoca

#514 Messaggio da ER-GROSSO »

Si ma la gomma usata sulle razze é voluta?
Ciao Marcello
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Re: Riproduzioni cruscotti di auto e moto d'epoca

#515 Messaggio da Crosman »

Gomma ?


Sarà un effetto del tuo video, le razze sono perfette, riverniciate a nuovo :laugh: :laugh: :laugh:

Ma se invece leggendo ti è sfuggito che il volante è un usato di 50 anni fa...distratto....ho anche scritto che devo ancora dargli il grasso nero, che la riporterà quasi al nuovo. :grin:


Gliel'avevo dato, ma poi mi è toccato nastrarlo per dare la vernice e alla fine delle razze la PELLE (no gomma :laugh: ) e in quel punto si è levato


Ci vuole pazienza... :whink:

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Re: Riproduzioni cruscotti di auto e moto d'epoca

#516 Messaggio da ER-GROSSO »

Si distratto solo sono.
Ciao Marcello
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Re: Riproduzioni cruscotti di auto e moto d'epoca

#517 Messaggio da Crosman »

A parte la sopracitata pelle che come dicevo è ancora da restaurare in alcuni punti nei quali si era un pò disidratata, rifatti gli occhi col pezzo montato, ciao e buona serata a tutti :cheers:

Certo che sulla qualità delle foto, le luci della cucina hanno un effetto miserando ma appena messi i ganci e fissato alcuni pezzi, uno scatto all'aperto col sole sarà d'obbligo :sad:
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Re: Riproduzioni cruscotti di auto e moto d'epoca

#518 Messaggio da Crosman »

Questa volta è finito per davvero, ed anche sulle vite sono riuscito a trovare il tipo adatto.... nell'ultimo cassettino dimenticato da tempo , ne avevo giusto sei contate , quando si dice il destino ! :happy:

Una ultima passata di lucido nero sul pellame del volante lo renderà perfetto ma sono comunque già soddisfatto.

Il significato anche simbolico di essere riuscito a completare il lavoro nonostante le note limitazioni, la carenza di materiale e tante altre piccoie e grandi cose che risulta difficile vivere normalmente, assume una importanza notevole.

Un abbraccio a tutti. Ora mi attende un discreto lavoro al desktop, prima di riprendere in mano la lima e il seghetto. :rolleyes:
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Re: Riproduzioni cruscotti di auto e moto d'epoca

#519 Messaggio da Crosman »

vista frontale
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Re: Riproduzioni cruscotti di auto e moto d'epoca

#520 Messaggio da Crosman »

di lato
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Re: Riproduzioni cruscotti di auto e moto d'epoca

#521 Messaggio da Crosman »

Mi è sparito il Fans Club..... :sad:

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Re: Riproduzioni cruscotti di auto e moto d'epoca

#522 Messaggio da g14mp1 »

no no, ci siamo !! oggi giornatina difficile x via degli spostamenti necessari per andare dai miei vecchietti…
mi sono trasferito fuori citta da un paio d'anni, non è lontanissimo ma coi tempi che corrono tra controlli e file x la spesa..

in ogni caso … ottimo lavoro !!! come sempre d'altronde :clap: :clap: :clap:

… però … però… nell'ultima foto… il bullone che si intravede dal foro della razza del volante … hahahhahahaha
si sono pignolo quanto te hahahhahaha
ovviamente scherzo
saluti giampi
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euge
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Re: Riproduzioni cruscotti di auto e moto d'epoca

#523 Messaggio da euge »

Il fan club anche se silente c'è sempre non so se hai notato ma da quando hai cominciato hai ricevuto 35600 dicasi trentacinquemilaseicento visite
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Re: Riproduzioni cruscotti di auto e moto d'epoca

#524 Messaggio da Pak58 »

ciao
lavoro stupendo
un saluto

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Re: Riproduzioni cruscotti di auto e moto d'epoca

#525 Messaggio da Crosman »

Ciao raga,

sinceramente non avevo notato un numero di visite che in effetti , hai ragione, è impressionante :hi:

confesso di essere rimasto parecchio "indietro" nel computo delle visite, ed anche se molti di quelli che hanno dato un'occhiata l'avessero fatto più e più volte, il numero di singoli visitatori sarebbe in ogni caso notevole

Adesso mi sento ancora più tenuto a garantire un livello elevato di qualità, per non deludere chi si aspetta ogni volta qualcosa di ben fatto. :whew:

Riguardo al bullone che fissa il ruotismo del piantone di sterzo, onestamente non mi sembra affatto malaccio,

a parte che la scelta di quel tipo era dettata da un paio di motivi che riporterò qui sotto, bisogna tener conto che anche nelle auto vere, in particolare quelle che una volta venivano allestite in modo a dir poco "tormentato" come in effetti è avvenuto proprio con i 18 esemplari originali della Alfa Romeo 33 Stradale.

Se ancora oggi andate a sbirciare in certi punti nascosti della vostra vettura moderna, non è che trovate proprio dei pezzi di gioielleria , anche in fatto di viti e bulloni, la cui scelta , specialmente quando non vengono particolarmente sollecitati dal punto di vista meccanic,, è dettata più che altro da motivi di economicità, di praticità di serraggio e di facile reperibilità.

E questo vale ancora di più per auto, anche di costo elevato, specie se assemblate aldifuori delle cosiddette "economie di scala" che si possono fare con un prodotto in grande serie.

Andando ad esempio a vedere alcune supercar Ferrari , Lamborghini e in questo caso Alfa Romeo degli anni settanta, oltre a dettagli più in vista di squisita fattura artigianale, con un minimo di attenzione si scoprono anche componenti (fari posteriori, maniglie, a volte molti interruttori , pomelli ed altri elementi interni ed esterni) di modelli assai meno prestigiosi, addirittura fanalini posteriori della Fiat 850, maniglie della 128 e via dicendo.....

Nel caso , poi, di quella che oggi è una delle più ambite, costose e desiderate della auto sportive d'epoca come la 33 Stradale,

sia dai libri che dalla viva voce della figlia del suo progettista , Franco Scaglione, che da alcune persone che allora collaborarono a vario titolo alla sua realizzazione, ho avuto la conferma di come l'allestimento dei vari esemplari, venne condizionato dall'appoggio decisamente "ondivago" fornito dalla direzione e da alcuni dirigenti della Alfa Romeo

dall'entusiasmo iniziale del presidente Lurani, che aveva una stima enorme per Scaglione (autore di alcune tra le più suggestive dream car delal storia oltre che di modelli di serie indimenticabili) l'atteggiamento attorno a questo magnifico ma ambizioso progetto divenne nel giro di pochi mesi dapprima incerto , poi via via indifferente, arrivando infine a tramutarsi in una aperta opposizione una volta venuto meno l'appoggio di Lurani.

Il povero Scaglione, del quale ho letto anche una lettera nella quale -oltre a lamentarsi con lo stesso Lurani non solo dello scarso appoggio ricevuto ma anche dei numerosi ostacoli pratici che vengono disseminati sul suo percorso - minaccia esplicitamente di "gettare la spugna" , si trovò nel vero senso della parola, a dover assemblare personalmente i primi due esemplari...con il solo aiuto di due artigiani battilastra che era riuscito a far venire da fuori

è difficile da spiegare, dato che grazie ad un comune amico tanti anni fa ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente e l'ho stimato enormemente per la sua vulcanica creatività oltre che per le doti umane (cui era capace di abbinare anche pirotecniche sfuriate...)

ma un altro motivo della tormentata genesi della Alfa 33 Stradale fu proprio la rivalità creatasi tra l'Ing. Chiti, allora assoluto "deus ex machina" della Autodelta, il reparto cose della Casa milanese da lui fondata tempo addietro insieme al socio Chizzola ,

e il bravo ed estroso designer , toscano pure lui (anche se proveniva da una famiglia di nobili origini calabresi) così che la contesa , già vivacizzata da evidenti differenze legati a risvolti umani e professionali, finì probabilmente per assumerne anche di "campanilistici"

Insomma, due forti personalità che come i due proverbiali "galli nel pollaio" finirono inevitabilmente per contrapporsi.

La mia personale sensazione , confermata da più di un "addetto ai lavori dell'epoca" è che, professionalmente parlando, questi due giganti della storia dell'automobilismo, si stimassero a vicenda, ma in quanto ad andare d'accordo si trovassero caratterialmente agli antipodi.

Il ruvido ed informale ingegnere guardava con malcelata ironia ai virtuosismi stilistici dell'elegantissimo e forbito designer, ed il fatto che fossero entrambi delle gran brave persone ma consce del proprio talento ed anche piuttosto suscettibili, non contribuì sicuramente a migliorare il clima in azienda.

In un capannone della quale , come si diceva, il povero Scaglione si trovò a dover letteralmente montare da sè la sua creatura, lavorando giorno e notte con il solo aiuto di due artigiani ai quali -grazie alle sue esperienze aeronautiche- dovette persino impartire preziosi suggerimenti su come lavorare lamierati ed altre componenti di una innovativa lega di alluminio e magnesio con la quale non avevano ancora dimestichezza....

Non c'è da stupirsi quindi, se un progetto di questa complessità abbia avuto un iter tormentato, che si traduce nel fatto che in pratica tutti gli esemplari prodotti, presentano piccole e grandi differenze nell'allestimento e nella dotazione, e in qualche caso addirittura nella carrozzeria !

Oggi avrebbe il senso di criticare la Regina, ma allora alcuni giornalisti che la provarono, oltre ad esaltare la linea meravigliosa e le prestazioni eccezionali (ricordiamo che con appena 2000 cc questa auto stradale passava di poco i 250kmh negli anni sessanta....) rilevarono un montaggio approssimativo, finiture di livello incostante che abbinavano dettagli di squisita fattura artigianale ad altri dalle origini palesemente molto meno nobili... :sad:

Insomma, ne uscì una auto veloce , grintosa e costosissima,

poco adatta alla guida tranquilla, con un livello di rumore, di comfort e di sfruttabilità che andava magari bene per il giovane pilota gentleman ma poteva risultare terrificante per un ricco industriale abituato a comode berline...

Andò a finire come è noto: appena18 esemplari prodotti (anche se con le varie "repliche " e "continuation" siamo probabilmente arrivati al doppio... :itwasntme: ) allestiti in sedi diverse e da mani diverse, in un arco di tempo anche abbastanza dilatato dai problemi sopracitati, e

alcune 33 faticarono anche a trovare subito un proprietario, anche per via del prezzo astronomico ( e che probabilmente non copriva lo stesso le spese per produrla).

Spero che questa lunga disamina della genesi di una delle auto che amo di più non vi abbia annoiato.

Nel caso voleste approfondire, qui trovate una vera miniera di informazioni in tre lingue incluso l'italiano, disegni , immagini dell'epoca e interessanti aneddoti., sulla 33, sul suo creatore, sul contesto in cui è nata, e sull'Alfa Romeo e l'Autodelta in generale...

http://www.robertlittle.us/stradalehistoryitalian.html" onclick="window.open(this.href);return false;

Buona lettura e viva i bulloni rustici , che fanno tanto "prototipo" ! :bigsmile: :bigsmile: :bigsmile:

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Re: Riproduzioni cruscotti di auto e moto d'epoca

#526 Messaggio da Crosman »

UN DISEGNO ORIGINALE CHE POTETE TROVARE NEL SITO DI CUI SOPRA :happy:
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33 DISEGNO ORIGINALE.jpg

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Re: Riproduzioni cruscotti di auto e moto d'epoca

#527 Messaggio da Crosman »

Una foto ravvicinata del bullone incriminato :bigsmile: :bigsmile: :bigsmile:

come noto, la struttura della maggior parte delle mie riproduzioni, è in legno (abete, più raramente faggio o mogano) che poi viene rivestito a secondo dei casi da materiali plastici (vetroresina o ABS che formo grazie al calore) oppure lamiera, pelle , ecc.

Nei casi nei quali non riproduco l'intera plancia in tutto il suo spessore (inteso come "profondità") come ad esempio questo , non potendo utilizzare dei bulloni passanti con un controdado interno, debbo trovare -ma spesso anche costruire di sana pianta, come nel cruscotto Bugatti- dei bulloni con filetto da legno ma testa simile a una vite da metallo che offrano un solido fissaggio per quegli elementi come il volante , che sono a sbalzo e quindi sollecitano molto la struttura e i relativi "tiranti".

E questo bullone, dalla testa praticamente identica a quelli, belli rustici- usati a differenza delle brugole che si vedono nelle repliche allestite in epoca più recente- per fissare parecchi supporti nella vera 33 Stradale (come ho potuto appurare grazie alle immagini di un paio di esemplari in fase di assemblaggio e/o restauro fornite da un amico , dove per motivi di sicurezza in qualche caso si è passati a bulloneria moderna e di classe di resistenza superiore) risulta quindi idoneo alla bisogna :happy:

In pratica, della mia ossessione fa parte anche riprodurre i "difetti" delle vecchie auto, che per noi puristi diventano più che altro caratteristiche.

Anche nel caso del cruscotto della Aston Martin, dopo essermi reso conto di come venissero allestita in modo spesso differente e con una disposizione dei vari comandi non proprio razionale, ho mantenuto quella impostazione simpaticamente "caotica" delle vetture inglesi e di tante auto sportive degli anni che furono. :grin:
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Re: Riproduzioni cruscotti di auto e moto d'epoca

#528 Messaggio da Crosman »

La vite è diametro 8,0 mm del tipo chiamato "a colletto" (ovvero con una parte del gambo liscia ) con filetto come dicevo da legno, e va ad avvitarsi in circa 37 mm di materiale (abete massello in due tavole sovrapposte) senza contare ovviamente il sottile foglio di alluminio e la similpelle che non possono avere alcuna funzione strutturale.

La parte priva di filetto di ognuna delle due viti va ad infilarsi in un distanziale in alluminio tornito (reso necessario dal diametro dei fori sulla flangia , che è di 18 mm) e la cui lunghezza è calibrata al centesimo per consentire che, una volta serrata la vite alla coppia adatta, il tutto vada "a pacco" e non presenti giochi.

Sempre per garantire un solido accoppiamento tra le parti, oltre ad aver eliminato lo strato di "ecopelle" per evitare un effetto "cuscino" dove vanno in appoggio le due parti in corrispondenza delle viti, ho usato due rondelle coniche, così che queste non possano muoversi sotto sforzo col volante montato e quando uno dovesse provare a giocarci anche in modo energico. :whink:

Le rondelle arrivano da due umili tasselli usati nell' edilizia, ma fanno il loro sporco lavoro ! :laugh:
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