Il regolamento del forum, in sostanza, tra le altre cose ci ricorda di non prendere per oro colato ciò che leggiamo nello stesso forum e quindi ci invita a soppesare ogni affermazione come qualsivoglia commento: come dire, fidarsi sì ma fino a un certo punto.. d'ogni cosa qui trascritta. E, aggiungo io, quando si è dubbiosi, eventualmente sollecitare (sperando su ciò intervengano anche più esperti, studiosi e/o operatori del settore specifico) affinché sull'argomento si dipani ogni dubbio.giupeppe ha scritto:ma perchè il 22 lr ? se lo vuoi prendere il 22 io ti consiglio un revolver 22 magnum . così puoi camerare sia il 22 corto , il 22 l.r. e il 22 magnum. ... i costi per 50 cartucce 22 l.r variano da i 4 a i 15 euro ... ciao Giuseppe
Bene, questo intervento, dell'egregio giupeppe, ripreso altrove, dove si parlava di una S&W 617 in cal. 22lr, che in parte condivido ed in parte no, mi porta a chiedere chiarimenti ai più esperti o almeno qualche delucidazione o comunque un parere, sperando ottenerne più d'uno.
Premetto che sono mesi e mesi che sto cercando di toccare con mano, per verificarne impugnatura e altro, una Taurus 992B4 (revolver 4 pollici brunito munito di tamburi intercambiabili: uno in calibro .22 lr e l'altro in calibro .22 magnum). Però, per quanto più armaioli si siano prestati e per quanto io abbia direttamente scritto sia alla Prima Armi e poi perfino alla casa madre, in Brasile, tale arma pare un miraggio per me incomprensibilmente irraggiungibile.
Così come sono mesi che cerco di fare la stessa cosa con una carabina della Rossi avente pari caratteristica ed utilizzando, cioè, pari sistema d'arma (due tamburi, uno dedicato al cal. .22 lr e uno dedicato al 22 magnum, anche questi forniti con la stessa arma e in questa intercambiabili). In tal caso scrivendo anche alla Rossi, anch'essa in Brasile.
L'unico che mi ha risposto, dopo tanti rigiri sul web, lo ha fatto rispondendo in inglese, via Facebook, ad una domanda scritta in italiano là ove scrissi a caratteri cubitali che io so comprendere, appunto, solo l'italiano: il traduttore google, pure attivato, non mi ha affatto aiutato a capire cosa mi avessero risposto, stoppando il tutto!
Detto ciò, parlando seriamente (sarò neofita anch'io, come tanti, e sicuramente arretrato quanto mai, ma una certa cultura in sistemi d'arma - grazie al colonnello moschin ed altri via internet, nonché testi/libri/compendi sulla materia - me la son fatta e, pignolo come sono, misuro col calibro micrometrico ogni particolare), non dimentico che non un solo armaiolo in tutto il nord-ovest d'Italia vi abbia mai accennato, mi domando quanto ci sia di vero sul fatto che, a prendere un revolver fatto per camerare un calibro .22 magnum (per esempio la s&w 351), poi lo si possa convenientemente sfruttare senza ritegno col cal. .22 lr senza perdere in efficacia precisione e durata del sistema d'arma.
E' da agosto che non mi vedono più al poligono, dove non vedo l'ora di tornare ma stavolta con una rivoltella mia, appunto in calibro .22 lr ma anche .22 magnum, con tamburi appositamente dedicati, canne con almeno 6 righe e magari create al pari dei migliori sistemi d'arma militari. Da aprile a luglio 2014 credo di aver abbondantemente superato la soglia delle 800 cartucce mensili sparate in solo cal. 22l.r. (inframmezzandovi sempre un paio di centinaia di spari settimanali poco per volta distribuiti su tutti gli altri calibri disponibili in poligono, impratichendomi così appositamente x meglio identificare l'arma che, appunto, mi apparisse soddisfare maggiormente le mie aspettative: più che sufficiente per la difesa abitativa - nelle mie mani e polsi allenati e pure in quelli, poco o per nulla allenati nonché molto più deboli, di mia moglie - e ottima per un conveniente e quanto più possibile assiduo allenamento al tiro di precisione, sia a segno che dinamico).
Ecco, già ragionando sul fatto che piuttosto che sparare molte cartucce in cal. .38sp in un revolver con tamburo in cal. .357 conviene ben di più, per mille ragioni, disporre di un revolver in cal. .38 e non in cal. .357,
altrettanto - considerate le non indifferenti differenze tra una commercializzata cartuccia in .22 l.r. rispetto a una in .22wmr o, che dir si voglia, magnum -
un conto è lo sparare occasionalmente un paio di decine di pallottole in cal. .22lr con un revolver camerato per il cal. .22magnum,
tutt'altro è, a parer mio, il dotarsi appunto di un revolver munito di tamburo dedicato al .22magnum (ottimo per difesa abitativa, soprattutto se nelle mani giuste ed allenate a ciò e, non dimentichiamolo, per non ricavarne più danno che beneficio: baccano rompi timpani, fiammate alla bocca accecanti nel buio notturno, pallottole perforanti e trapassanti muri oltre che vaganti sia a rimbalzo e sia ben oltre i ristretti confini abitativi) in grado di adottare un tamburo, sostitutivo, dedicato a camerare il cal. .22lr per poi spararvi migliaia di cartucce appunto nel ben più conveniente cal. 22lr senza, per questo, essere costretti allenarsi con un'altra arma!
Assurdo sarebbe, quando non controproducente, indossare un revolver da difesa per poi allenarsi con un altro: ogni arma ha una sua impugnatura, un suo peso, una sua conformazione, un suo modus operandi!
Mi sbaglio?
Oppure c'è chi davvero crede di poter, per esempio adottare una S&W 351 (come, beninteso, qualunque altra rivoltella posta in commercio per camerare il solo cal. 22 magnum ed appunto senza accennare a misure inferiori o comunque differenti) per poi ottenere i migliori risultati in fatto di durata dell'arma e sue funzionalità e precisione di tiro - sia con cartucce cal. .22 lr e sia con cartucce cal. .22wmr - anche dopo avervi sparato decine di migliaia di cartucce in cal. .22lr?
Grazie a tutti coloro che vorranno esprimersi in proposito, anche fosse smentendo il mio pensiero.
india mike