Danyso1972 ha scritto:carosello ha scritto:Allora,mi sorge un dubbio;vuoi vedere che la domanda era semplice,ma di carattere "spinoso"?Ora la risposta non mi serve più perché per un pò di anni l'a.c la dovrò dimenticare ,comunque la domanda era questa:se dovessi acquistare una carabina in un paese UE(es Slovenia)devo comunque venire da voi ,dopo l'acquisto o dal momento che sono già state bancate in Italia da privati non c'è bisogno?
Non ci posso credere... e si che ci sono utenti (me compreso) che ne hanno già parlato chiarito e straparlato di come si importa un'arma dall'UE
Comunque dopo il 14 Settembre si è aggiunto il "terzo incomodo" alla procedura, cioè il beneamato armiere Italiota.
Per cui se vuoi importare un'arma da un paese UE purtroppo non hai scampo e dovrai passare dall'armiere in ogni caso ed ho i miei dubbi che sia disposto a farlo o a costi abbordabili.
L'importazione da privato non è più possibile purtroppo
La tua ultima frase, mi sembra purtroppo tanto lapidaria quanto fondata.
Difatti per semplificarmi la vita ho man mano ceduto al mio collega inglese tutte le AC che nel giro di un paio di anni grazie alla UK Work VISA avevo acquistato nel Regno Unito.
La mole di adempimenti, spese, prove e carteggi che avrei dovuto sobbarcarmi al mio (forse) definitivo rientro in patria - e senza contare le eventuali ulteriori lungaggini legate all'imminente Brexit- mi hanno dissuaso dall'affrontare quella che sin dai primi approcci appariva come una vera e propria Prova di Sisifo... e con le probabilità di successo che , come hai giustamente evidenziatom si facevano ogni giorno più aleatorie.
Per una "pistoletta" regolarmente bancata da noi, avrei speso solo per l'intermediazione di una armeria, ben più del prezzo pagato all'acquisto: detto in altre parole, mi hanno fatto chiaramente capire che non erano minimamente interessati ad aiutarmi.
Sono daccordo che un operatore commerciale debba avere un guadagno per una transazione, ma in simili casi si rivela quanto farlocca risulti in certi casi la definizione di "Comunità Economica Europea", visto che l'armiere rappresentava che uno solo degli ostacoli e neppure il minore.
Quando il mio collega inglese non era interessato a pagarmele , ho preferito fargli smontare e spedire le parti "custom" fatte da me e alcune delle personalizzazioni estetiche comprate, riservandomi di venderle a parte o, spero, di installarle nuovamente se dovessi acquistare la stessa AC anche in Italia come è già accaduto con l'Airmagnum.
Adesso spero solo che alla dogana non mi facciano dannare o mi massacrino col dazio per qualche pezzo di ottone, di resina, di legno , un bipiede , un paio di laser e qualche vitarella inox...ma visto i precedenti non è che abbia eccessiva fiducia.
Poco male: la passione per la balestra , non fosse altro che per i "pipponi" infinitamente minori che comporta, stain parte soppiantando quella per l'aria compressa. Merito della italia miopia normativa, non certo dell'ambiente AC che, anzi, fatte le debìte eccezioni, ho trovato quasi sempre vispo, mediamente ben preparato e , potenzialmente, molto creativo.
Non vedo però, proprio per le sopracitate , infelici scelte a livello legislativo e burocratico oltre che per i ricarichi a mio avviso sovente esosi che girano in Italia, un futuro particolarmente florido per questa affascinante disciplina.
Come già la caccia, il tiro al piattello, quello dinamico ed altre specialità armiere, per i motivi anzidetti, il "top" della gamma e il grosso del divertimento anche nell' AC temo finiranno per diventare in misura sempre maggiore un privilegio riservato ad una ristretta elite.
Due o tre grossi distributori/importatori in grado di raggruppare nel proprio catalogo i marchi più interessanti (paradossalmente anche quando alcuni di questi sono in diretta concorrenza...) faranno sempre più cartello rendendo la vita sempre più difficile ai piccoli e medi operatori del settore, per non parlare dei "final users", i consumatori che , fatto salvo poche fortunate eccezioni, dovranno giocoforza rassegnarsi a consumare sempre meno e con meno qualità in termini di prestazioni, precisione, potenza, affidabilità, cura del dettaglio, ecc.
E che non mi si venga a parlare di personalizzazione, tuning e altre pratiche intese a migliorareanche in modo perfettamente legale la propria AC, perchè di questo passo, grazie ad una normativa fumosa, alla diffusa disinformazione e al terrorismo mediatico, anche sui forum che dovrebbero essere in teoria appannaggio di veri appassionati, è incominciata da tempo una campagna di demonizzazione.
Sarei felice di sbagliarmi clamorosamente ma no, davvero non vedo un futuro roseo.