La pratica dell'AC

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Paolo Esse
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La pratica dell'AC

#1 Messaggio da Paolo Esse »

La pratica dell'AC ha caratteristiche estremamente peculiari. Non a caso il 99,9% di coloro che utilizzano armi ad aria compressa pensa solo marginalmente al "centro", alla "mouche". Il 99,9% degli ACers pensa piuttosto all'accuratizzazione, al setup,
all'impostazione della calciatura, alla brunitura, ecc. ecc. ecc.
E non è un caso.
In una carabina AC, ed in particolare in una springer, si concentrano un sacco di Scienze e di Arti: meccanica, pneumatica, aerodinamica, balistica, ebanisteria, ottica...

Un ACer conosce perfettamente la meccanica che lavora all'interno dell'azione della sua carabina, ne conosce le esigenze pneumatiche (e, anzi, forse vorrebbe che tutte le guarnizioni venissero sostituite con fasce elastiche metallo-metallo).

Un ACer conosce la sua ottica, sa cos'è il parallasse ed anche la lunghezza focale.

Un ACer conosce intimamente il legno: sa qual'è il migliore per la sua calciatura e come lavorarlo per ottenere l'Equilibrio.

Un ACer sa distinguere le prestazioni di un pellet ragionando in termini di frazioni di grammo, di penetrazione nell'aria, di precisione.

Un ACer è uno che non si accontenta, che è sempre proiettato verso l'Oltre.

Un ACer guarda dall'alto coloro che sparano a fuoco e dice: "facile è soppesare l'infume e sparare molto lontano; molto più difficile è sparare circondati da un incredibile silenzio, usando solo metallo ed aria".

L'ACer, semplicemente piegando una canna ed introducendovi mezzo grammo di piombo, è in grado di coprire distanze incredibili.

L'ACer, sostanzialmente, è un Uomo saggio.
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Re: La pratica dell'AC

#2 Messaggio da gil1912 »

bellissimo e condivisibile al 100x100 :yes:
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amedeo
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Re: La pratica dell'AC

#3 Messaggio da amedeo »

Paolo Esse ha scritto:La pratica dell'AC ha caratteristiche estremamente peculiari. Non a caso il 99,9% di coloro che utilizzano armi ad aria compressa pensa solo marginalmente al "centro", alla "mouche". Il 99,9% degli ACers pensa piuttosto all'accuratizzazione, al setup,
all'impostazione della calciatura, alla brunitura, ecc. ecc. ecc.
E non è un caso.
In una carabina AC, ed in particolare in una springer, si concentrano un sacco di Scienze e di Arti: meccanica, pneumatica, aerodinamica, balistica, ebanisteria, ottica...

Un ACer conosce perfettamente la meccanica che lavora all'interno dell'azione della sua carabina, ne conosce le esigenze pneumatiche (e, anzi, forse vorrebbe che tutte le guarnizioni venissero sostituite con fasce elastiche metallo-metallo).

Un ACer conosce la sua ottica, sa cos'è il parallasse ed anche la lunghezza focale.

Un ACer conosce intimamente il legno: sa qual'è il migliore per la sua calciatura e come lavorarlo per ottenere l'Equilibrio.

Un ACer sa distinguere le prestazioni di un pellet ragionando in termini di frazioni di grammo, di penetrazione nell'aria, di precisione.

Un ACer è uno che non si accontenta, che è sempre proiettato verso l'Oltre.

Un ACer guarda dall'alto coloro che sparano a fuoco e dice: "facile è soppesare l'infume e sparare molto lontano; molto più difficile è sparare circondati da un incredibile silenzio, usando solo metallo ed aria".

L'ACer, semplicemente piegando una canna ed introducendovi mezzo grammo di piombo, è in grado di coprire distanze incredibili.

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.... sicuro Paolo che un ACer pensa solo marginalmente al centro? .... :happy: ... io, invece, me ne sto facendo una malattia ... maledetta mouche!!! ... :sweating:

... per tutto il resto ti quoto al 100% ... :whink:
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Aquilante
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Re: La pratica dell'AC

#4 Messaggio da Aquilante »

Non si può che concordare, ma dopo tutto questo, un ACer................... saprà anche sparare???!!!! :bigsmile:
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Paolo Esse
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Re: La pratica dell'AC

#5 Messaggio da Paolo Esse »

Aquilante ha scritto:un ACer................... saprà anche sparare???!!!! :bigsmile:
Guarda, conosco personalmente ACers ( :whink: ) che sparano pochissimo, e per i quali il vero fascino dell'AC sta nella modifica e nell'accuratizzazione.
Io stesso, segregato a Torino per motivi di lavoro e lontano dal mio campo di tiro appenninico (anche se, in giardino, potrei sparare), sto studiando un compensatore di volata per la mia Tech Force B36 (vabbè, dai, detto così sembra una carabina seria).
Ma non la uso. La osservo e studio le modifiche che potrei apportare. Penso al suo guidamolla impossibile, alla sua attitudine al centro sempre e comunque, alla sua calciatura che sostituirò presto (anche se quella attuale è più che equilibrata).
Poi osservo le mie hw, ma ormai ciò che era migliorabile è stato migliorato. Sparano bene, fanno centro, ma so benissimo che aver portato una B2 (Zhong) ai "loro" livelli è stata una soddisfazione impagabile.
Soppeso fra le mani la Diana 34, ma so che non potrà mai essere più full di quanto non sia già, però magari montandola flottante su una calciatura specifica potrei ridurne le reazioni...
Insomma, continuo a pensare che la mouche non sia il principale problema :whink:
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Re: La pratica dell'AC

#6 Messaggio da Aquilante »

Caro Paolo, hai perfettamente ragione.
Anche io mi sono avvicinato al mondo delle armi e dell'AC in particolare, proprio per l'amore della meccanica.
La meccanica è ....... filosofia zen. Chi osservando un motore o una carabina vede solo un agglomerato meccanico, non può capire :whink:
Però mi sono dato una regola: 1 ora di lavoro meccanico e 4 ore di sparo. Questa è la proporzione, per me, ideale.
:hi:
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Re: La pratica dell'AC

#7 Messaggio da Paolo Esse »

Aquilante ha scritto:Però mi sono dato una regola: 1 ora di lavoro meccanico e 4 ore di sparo. Questa è la proporzione, per me, ideale.
:hi:
Sarebbe interessante riuscire ad applicare questa regola, ma spesso mi ritrovo con la maggior parte delle carabine smontate :whink:
Ma si spara comunque, eh :smile:
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Re: La pratica dell'AC

#8 Messaggio da carabinabrowning »

La mia più grande soddisfazione è smontare sia AC che a fuoco e cercare di capire cosa e dove siano migliorabili. A volte certi pensieri non mi fanno dormire la notte tanto che vengo preso da una frenesia di prendere l'arma e smontarla in quel preciso momento. Ma per via di mia moglie ( e a giusta ragione ) rimando tutto al giorno dopo. Nonostante ci sia rimasto pochissimo da fare,anche solo lo smantaggio e rimontaggio mi appaga.Non parliamo di quelle a fuoco che se anche sparo un solo colpo quando vado a caccia, appena torno a casa devo smontarlo per ripulirlo. Lo sò; la mia è una fissazione ma mi sta bene così. Finora, al contrario dei miei amici, in oltre 30anni di PDA uso caccia non mi si è mai inceppato o rotto un fucile.Ripeto, la mia sarà anche una ossessione ma le mie armi devono essere sempre al top. Per la mouche o l'abbattimento, poco importa;l'importante è che siano efficienti. Ciao a tutti.
P.S.
Penso che ognuno di noi abbia delle fisse ( a parte quella solita che accomuna tutti noi " U PILU " :hahaha: ), bhè, le mie sono queste.

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Re: La pratica dell'AC

#9 Messaggio da Carlo5 »

Paolo Esse ha scritto: Guarda, conosco personalmente ACers ( :whink: ) che sparano pochissimo, e per i quali il vero fascino dell'AC sta nella modifica e nell'accuratizzazione.
Io sparo soltanto per testare le reazioni delle nuove realizzazioni e le velocità con il crony.
Per tanto questo topic per me è musica.
Complimenti all'autore :smile:
Giuseppe
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Re: La pratica dell'AC

#10 Messaggio da Piero223 »

Voce fuori da coro :whink:

Io come ACer penso solo a sparare :rolleyes:
Mai aperte, nessuna, e ne ho 4 e penso di prenderne un'altra a breve.
Sono un ACer-User ? :sweating:

Piero
"Knowledge is a deadly friend when no one set the rules.
The fate of all mankind I see , is in the hands of fools."

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"da grande voglio fa' il soldato! "
Ma il nemico ti spara..
"..acci sua. .......all'ora faccio il nemico"




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Re: La pratica dell'AC

#11 Messaggio da Paolo Esse »

Piero223 ha scritto:Voce fuori da coro :whink:

Io come ACer penso solo a sparare :rolleyes:
Mai aperte, nessuna, e ne ho 4 e penso di prenderne un'altra a breve.
Sono un ACer-User ? :sweating:

Piero
Piero, io (escludendo le armi in denuncia) ho una decina di depo. Un paio sono pcp estreme, di quelle fichissime "da gara": una Walther e una Steyr. Le odio :bigsmile: perchè non riesco a smontarle senza perdermi qualche pezzo per strada. Ci sparo ogni tanto solo perchè fanno poco rumore e sono precise, e quando vado a sparare presto, di mattina, nessuno se ne accorge.
Ma aprire una springer, smontarla totalmente, osservarne i meccanismi, è un'esperienza che ti consiglio.
Anzi, ti racconto un piccolo aneddoto. Qualche anno fa (non molti) sono andato in un mollificio artigianale. Ho mostrato la molla originale di una mia Diana e ho chiesto se si poteva migliorare. Il commento, e me lo ricordo benissimo, è stato "questa molla fa schifo".
Dopo qualche giorno (e 50 euro) mi hanno fornito la molla nuova. L'ho montata sulla Diana (una 34 full) e ho sparato.
La carabina sembrava assatanata, roba che neppure un esorcista avrebbe risolto. Sono tornato al mollificio e, dopo i consueti 50 euro, mi hanno fornito una molla molto più gestibile. Picchia sempre intorno ai 30j, adesso, ma almeno la carabina non schizza via dalle mani :whink:
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Re: La pratica dell'AC

#12 Messaggio da Gio »

A proposito di smontaggi, migliorie e artigianato armaiolo in genere consiglio l'ottimo romanzo "the american" di Martin Booth (titolo originale se non sbaglio è "a very private gentleman"). Forse molti di voi hanno visto il film con George Clooney che ne è stato tratto. Non era male, ma il libro è decisamente superiore (come quasi sempre accade a parte rarissimi casi -finora solo due per quanto mi riguarda-). Mi scuso se per caso sono andato OT. Saluti. :cheers:
Parcere subiectis et debellare superbos.

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Re: La pratica dell'AC

#13 Messaggio da Paolo Esse »

Gio ha scritto:Mi scuso se
Le indicazioni bibliografiche, almeno per quanto mi riguarda, sono sempre benvenute :smile:
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Re: La pratica dell'AC

#14 Messaggio da giehas »

io credo che rispetto a un'arma da fuoco le ac siano piu' affascinanti perche' il risultato del relube lo vedi subito,se uno ha un minimo di spazio prova subito l'arma,con un'arma da fuoco gli spazi sono ovviamente diversi,io non sono un esperto di armi da fuoco e non so' neanche se si possono migliorare,ma credo che il fascino delle armi ac e' questo che ognuno di noi le puo' migliorare,sempre rispettando le leggi, con estrema soddisfazione :happy:
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Re: La pratica dell'AC

#15 Messaggio da Piero223 »

Paolo Esse ha scritto:
Piero223 ha scritto:Voce fuori da coro :whink:

Io come ACer penso solo a sparare :rolleyes:
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Piero, io (escludendo le armi in denuncia) ho una decina di depo. Un paio sono pcp estreme, di quelle fichissime "da gara": una Walther e una Steyr. Le odio :bigsmile: perchè non riesco a smontarle senza perdermi qualche pezzo per strada. Ci sparo ogni tanto solo perchè fanno poco rumore e sono precise, e quando vado a sparare presto, di mattina, nessuno se ne accorge.
Ma aprire una springer, smontarla totalmente, osservarne i meccanismi, è un'esperienza che ti consiglio.
Anzi, ti racconto un piccolo aneddoto. Qualche anno fa (non molti) sono andato in un mollificio artigianale. Ho mostrato la molla originale di una mia Diana e ho chiesto se si poteva migliorare. Il commento, e me lo ricordo benissimo, è stato "questa molla fa schifo".
Dopo qualche giorno (e 50 euro) mi hanno fornito la molla nuova. L'ho montata sulla Diana (una 34 full) e ho sparato.
La carabina sembrava assatanata, roba che neppure un esorcista avrebbe risolto. Sono tornato al mollificio e, dopo i consueti 50 euro, mi hanno fornito una molla molto più gestibile. Picchia sempre intorno ai 30j, adesso, ma almeno la carabina non schizza via dalle mani :whink:

Paolo confesso che quello che dici mi stimola, ma forse non avendo manualita' in queste cose.........preferisco essere solo un utilizzatore. :hi:

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